Come noto, a partire dal 1° novembre 2021, al fine di contrastare l’irregolarità nei cantieri e il dumping contrattuale, è stato introdotto il c.d. DURC di congruità, uno strumento di verifica volto a valutare se i costi della manodopera sono proporzionati all’incarico.
La verifica si applica:
- nell’ambito dei lavori pubblici, indipendentemente dal valore;
- nell’ambito dei lavori privati il cui valore complessivo sia pari o superiore a 70.000 euro.
Il Decreto Coesione interviene a modifica delle disposizioni sulla verifica di congruità della manodopera negli appalti pubblici e privati e stabilisce che:
- Comma 10: “Nell’ambito degli appalti pubblici e privati di realizzazione dei lavori edili, prima di procedere al saldo finale dei lavori, il responsabile del progetto, negli appalti pubblici, e il direttore dei lavori o il committente, negli appalti privati, verificano la congruità dell’incidenza della manodopera sull’opera complessiva.”
- Comma 12: “Negli appalti privati di valore complessivo pari o superiore a 70.000 euro, il versamento del saldo finale da parte del committente è subordinato all’acquisizione, da parte del Direttore dei lavori o del committente stesso, dell’attestazione di congruità. Il versamento dal saldo finale, in assenza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell’impresa affidataria dei lavori, comporta la sanzione amministrativa da euro 1.000 ad euro 5.000 a carico del direttore dei lavori o del committente, in mancanza di nomina del direttore dei lavori”.